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lunedì 21 febbraio 2011

2 GIORNALISTI DEL NEW YORKER di G. D'Ambrosio Angelillo

Ero andato all'edicola e avevo comprato una rivista pornografica e una copia del New Yorker, poi ero andato a un tavolo di bar lì vicino e mi ero preso un cappuccino. Avevo messo i giornali nella mia borsa di studente e me ne stavo lì tranquillo a pensare ai fatti miei. Accanto a me stavano due tizi, uno difronte all'altro con carte e incartamenti vari.
A un tratto uno di loro mi dice:
"Dammi il New Yorker che devo correggere il mio articolo". E viene  da me prende la borsa e sta per tirare fuori la rivista porno.
"Ehi! Ehi! Aspetta, aspetta!", dico io e gli tolgo la borsa di mano.
Scarto la rivista porno, prendo il New Yorker e glielo dò.
Quello prende la rivista, torna al suo posto, la sfoglia, trova il suo articolo e si mette a correggerlo.
Ci mette un pò di tempo, poi me la restituisce.
Ha corretto un articolo con una matita, correzioni anche molto lunghe, ma la sua grafia è così grezza che il testo è praticamente incomprensibile, l'ha corretto per niente, ma è una cosa che penso solo per conto mio.
"Così tu scrivi per il New Yorker?", chiedo.
"Non solo io, anche lui", dice quello e indica l'altro.
"Io scrivo romanzi", gli dico. "mi potresti fare una recensione".
"Come ti chiami?"
"D'Ambrosio".
"Perchè no?"
Ma lo dice in così malo modo che ci credo naturalmente.
Così raccatto le mie cose e senza dire più niente vado via.
Vado verso casa là vicino. Nel cestino dei rifiuti per strada qualcuno ha buttato i miei piatti sporchi, su quello in cima  c'è uno scarafaggio che fà colazione, lo caccio via e raccatto i miei piatti per riportarmeli in casa, ho solo quelli e mi scoccia ricomprarli. E' quella stupida della mia fidanzata che piuttosto che lavare i piatti li butta. E li butta per strada non in casa, così io non posso recuperarli e farglieli lavare.
Sto per andare via quando vedo i 2 giornalisti del New Yorker che vanno da un mendicante e gli danno 4 o 5 monete di decini di dollaro. Il mendicante è all'ingresso di un negozio di tabacchi con le serrande abbassate.
"E' un sopravvissuto della Shoa", dice il giornalista che ha corretto l'articolo. "Va aiutato un pò".
"Siete davvero gente generosa voi del New Yorker", dico io.
Vado anch'io dal mendicante ebreo e gli dò un dollaro intero e un piatto sporco, quello dove stava mangiando lo scarafaggio. Magari lo vende.
Poi me ne vado a casa.
I due giornalisti mi seguono, scopro che abitano sul mio stesso pianerottolo.
Apro la porta e s'affaccia la mia fidanzata, guarda i due.
Io li saluto e entro.
"Tutti vecchiacci balordi ti scegli i tuoi amici tu", mi dice lei appena chiudo la porta.
Le consegno il blocco dei piatti sporchi con una smorfia di tacito rimprovero.
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Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
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http://www.dambrosioangelillo.it/

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