regala Libri Acquaviva

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sabato 5 marzo 2011

GIAPPONE racconto di G. D'Ambrosio Angelillo

Me ne stavo a fare qualche corso di filosofia a Milano quando di punto in bianco mi capita l'opportunità di andare in Giappone, vitto e alloggio gratis e 3 soldi di biglietto, e senza pensarci due volte ci vado. Atterro con un aereo a Tokio e vado a una mostra di poesie con tantissimi Libri Acquaviva. Ho un panchetto mio e là mi fanno fare un intervento sulla mia maniera di fare e di scrivere libri.
Poi una prof giapponese mi invita fuori a prendere un caffè. Ma i libri sono troppo pesanti e io non posso andare con quel peso a un bar, così li lascio lì. Ma mentre sto andando via mi avvisano che se non porto via i libri di sicuro posso perderli. Così mi scuso con la prof giapponese e torno indietro a prendere i libri.
Con quel grosso peso vado al bar con la prof.
Penso: "Devo avvisare i miei genitori che sono in Giappone".
Ma poi penso pure che se loro sanno che sono in Giappone si preoccuperebbero moltissimo, per il volo, la lontananza e tutto il resto. Così per farli stare tranquilli ci rinuncio a telefonargli per fargli sapere che sono in Giappone. Ci sono e amen.
Intanto sono andato al bar e mi siedo con la prof, ma con mia somma sorpresa mi accorgo che accanto al bar ci sono mucchi di spazzatura e cumuli di rifiuti, topi e ratti a tutt'andare.
"Ma qui è peggio di Napoli, penso, solo che non lo sa nessuno".
Faccio finta di niente e mi prendo il cappuccino.
La prof mi dice forse per scusarsi di quello strano sporco:
"L'uomo e la donna sono il sale della terra".
Forse è una proposta forse no, il Giappone è un film bellissimo dove io confesso che non ci capisco niente, mi sembra di essere su un pianeta alieno con marziane meravigliose ma alquanto pericolose, confesso però che può essere una mia esclusiva paranoia.
Poi me ne vado in giro con me sempre il peso dei libri.
Dobbiamo salire una piccola collina tutta piena d'erba, e lì mi arrampico e per me salire con il peso dei libri è una vera fatica.
Quando siamo sulla sommità mi accorgo che c'è un concerto di un cantante italiano, Al Bano. E lui canta e dice che la Puglia è stata la prima regione d'Italia a fare il Risorgimento e a lottare per l'unità d'Italia. E io per quanto pugliese io stesso e amante della Puglia penso: "Beh, un pò esagerato dire una cosa del genere, ma dopotutto non seconda a nessuna, penso, come tutte le altre Terre Italiane".
Poi scopro con piacere che i Giapponesi vanno pazzi per le cose italiane.
"Harigatò! Harigatò!", mi dice una ragazza e si inchina.
"Il vino è la migliore invenzione italiana, dico, e gli spaghetti con il pomodoro".
Lei non capisce nulla ma scoppia a ridere.
"Mi compri un mio romanzo? Ma non è scritto in giapponese", dico.
La ragazza scoppia a ridere di nuovo.
Cerco con la sguardo la prof, lei qualche parola d'italiano almeno la mastica, ma l'ho persa nel caos del concerto, non la vedo più.
La ragazza mi sorride ancora, ha il viso bianchissimo, quasi truccato alla teatrale, e i capelli nerissimi e lunghissimi. E' molto bella.
"C'è felicità in Giappone", le dico.
Lei scoppia di nuovo a ridere. Non capisce nulla di quel che dico, ne sono arcisicuro.
"Beh, la bellezza può pure fare a meno di capire chicchesia", le dico e rido anch'io.
.
G. DAMBROSIO ANGELILLO
http://www.dambrosioangelillo.it/

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