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venerdì 15 luglio 2011

ERNST BLOCH, mio grande Maestro di Vita e Filosofia di giuseppe d'ambrosio angelillo

Eccolo qui il mio caro grande maestro di Filosofia: Ernst Bloch. Senza di lui la mia grande ricerca su "DOSTOEVSKIJ" sarebbe stata impensabile. E' lui che ha avuto la grande intuizione: "si può pensare anche raccontando" e per un romanziere in erba come me che avevo ancora 23 anni fu una folgorazione, un'illuminazione che ancora non mi abbandona. Pensai: "Una tesi di questo genere calza a pennello a Dostoevskij, narratore che pur non essendo un filosofo di professione è allo stesso tempo un pensatore di prima grandezza". E così rilessi tutto Dostoevskij alla luce di questa grande intuizione, e il risultato è nella mia ricerca che mi portò a scrivere un'opera di più di 5.000 pagine. Tenendo fede a un altro grande consiglio di Hegel questa volta: "Se vuoi conoscere la verità la devi percorrere nell'intero suo sviluppo storico, dall'inizio alla fine, senza salti e senza iati". E così ho fatto: tutto quanto Dostoevskij dall'inizio alla fine, scoprendo così che Dostoevskij il suo più grande romanzo lo scrisse con la sua stessa vita. Un'altra grande dritta mi venne da Spinoza: "Se vuoi conoscere la verità la devi amare", cioè devi volere bene al soggetto di cui tratti, dritta fondamentale di cui molti critici non sanno manco che dannazione significhi, eppure vuol dire una cosa molto semplice: "se non sei benevolmente disposto verso ciò di cui stai trattando semplicemente te lo scordi di voler dire qualcosa di veritiero sulla faccenda stessa". E tutto partì comunque da Ernst Bloch. La mia tesi all'Università Statale scritta su di lui e Marx, "UTOPIA IN MARX E BLOCH", con tema la grande utopia concreta dell'UOMO-NATURA. Bloch è il più grande filosofo del '900 dell'Occidente, un continente intero ancora tutto da esplorare, anche per gli stessi tedeschi. 
Il mio relatore della tesi, Stefano Zecchi, mi disse: "Questa tua tesi su Bloch è un delirio unico"
"Può essere, gli risposi, ma è la MIA tesi".
Me la fece consegnare e sostenere.
Zecchi, grande filosofo pure lui, fu allievo diretto di Ernst Bloch per 2 anni a Tubinga, scrivendo un libro su di lui ancora oggi insuperato nella nostra lingua, e fu proprio lui il primo propugnatore della filosofia del Maestro in Italia, e per questo passò non pochi guai, perchè Bloch negli anni '60 e '70 dava molto fastidio, per le sue tesi di libertà e di dignità, alla sinistra storica italiana più che alla destra, che tra l'altro se ne infischiava. Ignoranza e superficialità che non hanno mai confini e steccati su questo mondo, a qualsiasi parrocchia appartieni.
Ernst Bloch, se sei un narratore non puoi permetterti di ignorare un filosofo del suo calibro. Sulle sue tesi narrative io ho scritto un saggio: "FILOSOFIA DEL RACCONTO", peraltro incompiuto, ma pubblicato per un terzo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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http://www.books.google.com/

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