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domenica 19 maggio 2013

I GIOVANI HOLDEN

   girano a tutto andare i mulini del mondo con i giovani holden che corrono all'incontrario per imparare a scrivere nel miglior congiuntivo della rovina, nella più raffinata sintassi della resurrezione. e a nessuno che gli venga mai in mente che non si può pisciare tanto a lungo controvento, nè navigare in codesta maniera nel gran mare degli inganni, nè volare all'indietro come una cornacchia che si è scordata la trebisonda a casa.
    va all'attacco il ribelle con l'etica e l'utopia strette in tasca, sbuffando e stronfiando come il diavolo re di tutte le burrasche a nuvole tassativamente nere, o al massimo arancioni accese. Londra, New York, Milano. La folla è sempre assetata di sangue, di merda e di felicità fasulla. Gli uomini in frac, camicia inamidata e cravatta scorsoia sono molto esigenti: pretendono fama, soldi e torpedoni con il motore già a mille. Cosa vorresti fare tu? Lo scrittore? Ma vattela a pigliare nel culo, qui c'è solo un posto di lavapiatti, uno di benzinaio e un altro di fruttivendolo ambulante. Il mercato ci ha le sue ferree leggi che tu, ignorante e buzzurro come sei, non capirai mai...
   C'è da credere in Dio, in special modo se quel dio è un gran pezzo di stronzo travestito da superuomo. Errori, certezze e una fame del demonio. La trinità non può sbagliare, nemmeno a volerlo. L'essere è innocente, il criminale ha un buon avvocato, la turba non è mai colpevole, anche se compie il più terribile misfatto... 
    La vita non cambia mai, l'è semper quela... I cartelli indicatori non li aggiorna più nessuno ormai. Tutte le strade portano a Roma. Se non ci credi vedi le legioni dei ladroni dove se ne stanno marciando in continuazione. Le carogne... Anca mò...
    Il vento se ne va sempre per conto suo, la notte pure. Il senso non c'è e la scrittura nemmeno. Quel che dice una bocca c'è sempre un bel veleno che lo contraddice. Il cielo è senza segnali. La folla cerca sempre nuovi idoli, nuove giravolte, nuove vigliaccherie...
   Il giovane Holden invece non cambia mai strada anche lui, va sempre all'incontrario... perchè i mulini a vento che girano sempre a vuoto gli sembrano giustamente dei mostri giganti da trafiggere almeno con quattro parole di assoluta sincerità...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
on www.books.google.com

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