regala Libri Acquaviva

regala Libri Acquaviva
CHARLES BUKOWSKI, Tubinga, MARC CHAGALL, Milano, ALDA MERINI, Grecia, Utopia, ROMANZI, Acquaviva delle Fonti, RACCONTI CONTADINI, America, POESIE, ERNST BLOCH, Sogni, Gatti Pazzi, Spinoza, FEDOR DOSTOEVSKIJ, ITALIA, New York, FEDERICO FELLINI, Poesie di Natale

domenica 22 giugno 2014

LA COSTA RICA E LOS ITALIANOS (Sulla partita Costa Rica - Italia) 20 giugno 2014


LA COSTA RICA E LOS ITALIANOS
(Sulla partita Costa Rica-Italia)

   Custa  Rica, Custa  Rica. E’ rica la Custa Rica. Siamo noi i miserabili. Los Italianos. Faccia da randellati, nasoni da ubriachi, farfalline da collezione, topini di strada di città vecchie mai rimesse a nuovo da secoli a secoli.
   Contro mostri sacri del calibro di Borges e Bolano’s cosa s’è opposto? Un panettone Motta, un’insegna di bar chiuso, un birlo a rotazione libera, un puffone convalescente, un maestro chielli senza banda.
   Contro i mausolei della Indie Occidentali dove si trova oro a smuovere qualsiasi zolla cosa si è parato davanti? Un piccione azzoppato, un cassone sfondato, un bicchieruccio sbeccato.
   Eppure Cristoforo Colombo era lì al largo con le sue 50 caravelle vuote. La grande letteratura non è acqua, le stelle migratore neppure. I portoghesi pagano a sera come  gli scrocconi,  a rate, se non sono rimasti soddisfatti.
   In America Latina ormai hanno imparato a giocare a pallone anche i sassi. C’è poco da stare allegri per noi europei. L’Europa qui è un ghirigori dialettico, si capisce poco tranne l’euro, che come tassa internazionale è grassa, cinica e pure stonata a cantare la grande lirica italiana.
   Los Italianos, morti di sonno forse non avranno dormito la notte a passeggiare con le cameriere, le badanti e i lustrascarpe. Chi può fugge al mare, sulla spiaggia, a perdersi tra i turisti. Chi non può stringe i denti e si dia all’arma bianca, nel futuro contro altri premi Nobel del pallone.
   Qui in America Latina prima viene il cuore e il suo valore, poi il petto e la sua forza, poi lo spirito e la sua lotta, e solo alla fine, dopo altre 57 stazioni, il fisico con il suo fiato. La tattica e la strategia ce l’hanno ormai anche la squadra dei faraoni imbalsamati dell’antico Egitto.   
   Commercio ce n’è  da fare poco a queste botteghe dei miracoli. Il sale è al tabacchino e gli ebrei in sinagoga. Chi ha fortuna la regali pure al compagno. Altrimenti velieri per Singapore  ne partono a tutte le ore. Il piccione se ne diventi falco, il mozzo capitano, altrimenti qui in Brasile si perde pure a briscola, a tre-sette e a settebello.
   La storia viaggia per tutto il mondo a ogni minuto, ci siamo fatti ridere dietro dai pinguini al Polo Sud e dai salmoni in viaggio controcorrente in Alaska. Los Italianos, i campioni congelati, come i merluzzi del’Oceano Pacifico sui pescherecci giapponesi, come i cubetti di ghiaccio nei martini a NewYork, come la fusoliera di un dirigibile caduto sulla calotta polare. La scoperta  del tempo e del suo inesorabile scorrere ha una formula semplice che risale a Omero, i vecchi non son buoni per le battaglie, al massimo possono fare gli indovini ciechi.
   Anche in America del Nord, nelle piantagioni di cotone, hanno cambiato canale e messo su un vero blues.
   “Italians?”
   “Oh, no! Kissi sò nu puchill sckattabott”.
   “Mamma mia!”
   “Kissi hannu sbagliatu u camp dell’oratorio”.
   “Mocca all’anema loro. Cu tutt i tirrisi ca tenenu”.
   Il tempo è spietato con tutti, specialmente con noi italiani ultimamente. I vecchi son ricchi e i giovani disoccupati. Son mille volte meglio le arance che se son marce, almeno te le buttano in faccia, e mica te le mandano a giocare a pallone contro certi maestri della letteratura internazionale.
   Il tempo è il tempo soprattutto qui in America Latina. La gioventù corre miliardi di volte più del santo  conservato nella cripta. A ognuno la rosa sua ma se quella ha perso i petali suoi nessun  ganimede la vuole più, e nemmeno le belle donne.
   “Dammi un Campari rosso, va. Bello carico”.
   “Cambiamo canale pure noi?”
   “Cambia, cambia”.
   Il tempo ha la sua biochimica molto rigida, un calciatore sotto spirito non la regge tutta la partita. E la serietà della caffettiera dice che il caffè non va sprecato con chi  invece preferirebbe la camomilla.
   “Una patatina ora, mister?”
   “Ma che cazzo! Dammi un altro bicchierone di Campari rosso. Bello carico che mi voglio scordare tutti i piccioni.”
   I bar in Italia stasera hanno chiuso tutti prima, il caffè per star su la notte non l’ha voluto più nessuno. A una certa età è sempre meglio andare a letto presto. Si evita il freddo, le brutte compagnie, e pure i giocatori della nazionale scongelati e bolliti per cena.
    Ci siamo messi tutti a vedere film d’amore stanotte in Italia. A leggere i libri di poesia, qualche bel romanzo. Soprattutto quelli di Borges e di Bolano’s.
   “Minchia!Ma ve la siete presa così a male per la batosta allora voi italiani?”
   “Cazzo sì! Ci abbiamo un governo ladro che non ci azzecca nemmeno una nazionale di calcio decente al campionato del mondo!”
   “Minchia, ci avete proprio ragione”.
   “E domani comincia pure l’estate e non sappiamo nemmeno che metterci!”

    Costa Rica, Costa Rica. E’ proprio rica la Costa Rica. Puttana miseria!

GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
                                                                        20 giugno 2014

da "LA PALLA E' TONDA" racconti, Acquaviva 2014


Nessun commento: