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sabato 9 agosto 2014

KAFKA

KAFKA

    Una volta uno scrittore, credo argentino, ma non ne sono molto sicuro, scrisse su un articolo sul web che Kafka è uno scrittore molto sopravvalutato, famoso fuori misura rispetto alla piccolezza della sua opera. Ci riflettei un pò su e pensai che era un punto di vista come un altro, e che forse poteva pure avere ragione. Che sia famoso o no è un affare che riguarda la massa e la massa è sempre così ignorante, così amorfa. Poi ci pensai su e andai a prendere un libro di Kafka dai miei scaffali anche loro sempre così fuori misura. Ne lessi solo due paginette, in tutto 7 frammenti. Almeno due di loro manifestavano un genio che difficilmente sarà superato nei nostri tempi. E pensai allo scrittore argentino, ma non sono del tutto sicuro che fosse argentino, ma credo di sì, un nome scialbo, nessun libro mi ricordo che abbia scritto, anzi non mi ricordo nemmeno più il suo nome. Forse voleva farselo il nome proprio per aver sparato a zero su Kafka. Ribadisco che della massa me ne infischio perchè è sconsiderata e spesso, molto spesso, elargisce per fortuna molto momentanei favori a gente che non merita niente. Ma Kafka è un grande per me solo perchè mi basta  aprire ogni tanto un suo libro, leggere qualche paginetta e farmi bastare per l'intera giornata quei due o tre lampi di genio che mi regala da quella lontana città dove se ne è andato tanto tempo fa e che mi riferiscono lontane eco di campane viene rispettato come una delle più grandi anime dell'umanità. Ciao, caro amico Franz, ci siamo parlati qualche volta e spero di cuore ci parleremo ancora spesso in futuro. Questo brevissimo attimo dell'esistenza non è certo eterno, ma ci somiglia parecchio all'infinito che noi stessi siamo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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