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lunedì 7 settembre 2015

FAVOLA D'AMORE


FAVOLA D'AMORE

   C'erano una volta a Milano due innamorati che si volevano un bene infinito. La serata era finita tardi e c'era per la città una fitta coltre di neve. L'uomo stava accompagnando a casa il suo amore e intanto le diceva:
   "Tesoro mio, più ti guardo e più penso che son pazzo d'amore per te. Per te andrei andata e ritorno dal polo nord al polo sud. Per te andrei a piedi fino all'equatore senza ombrello parasole. Per te attraverserei a nuoto l'oceano Atlantico, da Gibilterra a New York, senza nemmeno il salvagente! Per te..."
    La ragazza, così tanto fortunata a essere amata così intensamente, disse:
   "Basta, basta, amore. Non vorrei che ad affrontare tutte queste imprese ti venisse un raffreddore così forte che poi non puoi più amarmi con il tuo solito ardore!"
    Fatto sta che, detto fatto, là sul ponte scivoloso per tutta quella neve sporca che ancora affliggeva la città, ecco comparire un energumeno che con un randello in mano così apostrofa i due innamorati:
   "O la borsa o la vita!"
    "Lei! Lei! Lei ha il portafoglio pieno, una collana di perle, una pelliccia di volpe addosso, e un orologio d'oro al polso!", sbotta d'un fiato l'innamorato così focoso.
    Il ladrone, a quella bella notizia, strattona violentemente la ragazza così ardentemente amata dal suo innamorato, le scippa la borsetta, le strappa la pelliccia di volpe di dosso, aggrinfia deciso la collana di perle e se la smanazza in tasca, le fa togliere con malsane minacce l'orologio d'oro dal polso. E d'un baleno sparisce nelle tenebre metropolitane, con la stessa rapidità con cui era apparso.
    Il così focoso innamorato subito dopo esclama:
    "Amore, ora devo proprio andare! Rischio sul serio di perdere l'ultimo metrò della notte! E poi fa così freddo, rischio davvero di prendermi un serio malanno. Ciao! Telefonami pure domani se ti va! Tu sai che mi fai impazzire d'amore come nessun'altra nella mia vita!".
    Detto questo anche lui se ne sparisce, nell'oscurità milanese, verso la metrò di Porta Genova. La fortunata pulzella, adorata come non mai dal suo innamorato, se ne sta a terra, lordata in quel lago di neve sporca e melmosa. Piange sommessamente, non si sa se per la contentezza o per lo spavento davanti a un così grandioso amore. Da rompersi almeno una gamba se l'amore fosse anche solo un pochino più forte
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

(lo so che non ci crederete, ma questa anche se è una favola, è pure allo stesso tempo una storia maledettamente vera, accaduta sul serio, in quel della Milano Notturna) 

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