regala Libri Acquaviva

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mercoledì 29 giugno 2016

AZZURRITA' D'ITALIA

AZZURRITA' D'ITALIA
Italia, che bel sorriso che sei
nel cielo delle rondini.
Azzurra sei anche tra le superstrade sotto il sole.
Azzurra brilli tra i piatti allineati
delle osterie sulla via.
E azzurra nella notte
tra i lampi all'orizzonte sulla spiaggia.
Azzurro il cielo
azzurro il mare.
Azzurre le rondini
azzurre le passioni
azzurri i treni.
Azzurri i pomeriggi
azzurre le tristezze e le gioie.
Azzurri tutti gli amori.
Azzurro anche il fiato.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

su Google Libri
https://books.google.it/books?id=TsFBwS-gT4sC&dq=ITALIA+d%27ambrosio&hl=it&source=gbs_navlinks_s

martedì 28 giugno 2016

per sognare bisogna essere in due
tu e te stesso
per amare chissà chi è e cosa pensa
che dorme proprio sul tuo petto.
GDA

SCRIVERO'

SCRIVERO'

e scriverò,
mi prenderò tempo,
vi stupirò ancora.
non ce l'ho con la capra
né col pecoraio.
se io son ben triste di mio
per voi voglio raccontare qualcosa di allegro.
a sgobba ho un sacco di passato
nella tasca un mucchio di futuro
mi fischia nelle orecchie 
sempre questo vento astruso del presente.
l'alluminio, grande bidello,
fa la guardia a quella stramba cucineria della testa mia.
sto sempre per quella strada ad arco della periferia
dove vanno a perdersi i tramonti
e stupefatte alzano il loro capo storto le aurore.
vi regalo tutto, mi rendete quel che volete,
è sempre uno strano unicorno a questo mondo il poeta.
accarezzo, liscio e bacio.
respira d'amore non vista la verde campagna di Milano.
gironzola tra quegli alberi soli sempre il mio cuore,
abbraccio il ciliegio selvatico sulla via
e penso ridendo al sole d'oro della mia Puglia.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

lunedì 27 giugno 2016

LA VALIGIA DI CARTONE

LA VALIGIA DI CARTONE
dell'amore
si può riempire una valigia di cartone
e lì mettersi a vivere
per 20 anni di allegria,
questo cartone in affitto
ti fa soffrire a volte,
perché di serrande manco ce ne sono,
ma tu ama
e non t'inquietare di tutto il resto,
le leggi della tua storia sono di mano tua,
e tu fai la regola
il sorriso
e il risultato.
amare per sempre lo puoi decidere solo tu.
la vita ti segue docile
perché l'hai deciso tu.
anche se dormi profondo
ti volano attorno pensieri di rose.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

giovedì 23 giugno 2016

IL BOTTIGLIONE DI VINO


IL BOTTIGLIONE DI VINO

Una volta Tesshu, grande filosofo zen, se ne rimase zitto davanti all'assemblea numerosissima di tutti i suoi allievi riuniti. Gli allievi lo guardavano stupiti e increduli, anche allo stesso tempo parecchio in disagio. Il silenzio durò molto a lungo.
   Poi, sempre senza dir nulla, il Maestro alzò un bottiglione di vino.
   Gli allievi aspettavano che dicesse qualcosa.
   Ma Tesshu, sempre con il bottiglione di vino in mano, continuava a non dir nulla.
   Guardando tutti i suoi allievi, il suo sguardo capitò su un ragazzino, il più giovane di tutti i suoi allievi. Il ragazzino a sentirsi guardato sorrise.
   Allora anche il Maestro a sua volta sorrise.
   Tutti gli altri allievi non capirono nulla di quei due sorrisi. E del silenzio gioioso che ne seguì.
   Lo sguardo del Maestro e il suo silenzio erano lo sguardo del Maestro e il suo silenzio, ma il sorriso del ragazzino era la filosofia zen che si trasmette sempre senza parole.  Il bottiglione di vino era il mondo, che quasi per tutti rimane sempre un incomprensibile mistero, con o senza parole.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

DIALOGO INTERIORE

DIALOGO INTERIORE
"Non hai nessun merito".
"Perché mai?"
"E che ne so io?"
"Ma se non lo sai, come fai a sapere proprio
che non ho nessun merito?"
"Del resto è vero che non so nulla,
ma proprio per questo so che tu non hai nessun merito?"
"E se il mio scopo fosse proprio questo?"
"Quale?"
"Quello di non avere nessun merito?"
"Allora o sei un saggio o sei un perfetto asino!", disse l'Angelo.
"Son tutt'e due le cose, amico mio!", dissi allora io e scoppiai a ridere.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

IL MACELLAIO SICILIANO

IL MACELLAIO SICILIANO
"Dammi il pezzo migliore di carne che hai", disse il cliente.
Il macellaio sollevò l'unico grossissimo pezzo di carne che aveva.
"E qual è il pezzo migliore?
Tutto il pezzo intero è il migliore", disse il macellaio e si mise a ridere.
"Ma io non i soldi per comprarlo tutto!", disse il compratore.
"Ah, ma secondo me non hai manco lo stomaco per mangiartelo tutto!", disse il macellaio e rise di nuovo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

ARRIVA UN MATTO IN MANICOMIO


ARRIVA UN MATTO IN MANICOMIO

arriva un matto
e fa fallire tutta quanta la nazione.
dietro ogni porta c'è un matto,
dietro ogni montagna c'è un matto.
ma nella palla di carta
che hai raccolto da terra
batte il cuore
dell'intero universo.
GDA

L'INGANNO

L'INGANNO
L'inganno è il profumo di questo mondo.
Vediamo cose che non esistono.
Se le cose che vediamo
ci spaventano
siamo ingannati,
se le cose che vediamo ci rallegrano
siamo ingannati pure.
Ma nel primo caso
diventiamo disperati,
nel secondo caso
vediamo la luce dell'Essere.
Il nostro mondo ce lo creiamo noi stessi,
ma questo non lo comprende quasi nessuno.
Quasi a tutti gli piace solo il profumo dell'inganno
e questo mondo che non è mai nostro.
GDA

FAVOLA FILOSOFICA


FAVOLA FILOSOFICA
Un allievo una volta andò in casa di un filosofo.
Il filosofo gli offrì un boccale di vino,
l'allievo ci vide dentro un verme che lo scherniva
ridendogli spudoratamente in faccia,
e buttò il boccale
il vino
e la filosofia.
Nel boccale non c'era nulla
né il vino
né il verme
né la filosofia.
L'allievo vide solo ciò che volle vedere lui.
Il filosofo rise e pensò a quando
il suo Maestro gli fece la stessa cosa,
gli diede una volta un boccale di vino
senza vino
e lui ci vide dentro
la filosofia del suo Maestro
che d'ora in avanti sarebbe toccato a lui
portare avanti per conto suo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

sabato 18 giugno 2016

Tutti sono grandi professori, baciati dalla fortuna.
Tutti degli asini da prendere a calci,
nella sfortuna.
I migliori
in un mondo dove di solito non guarda nessuno.
Così il saggio di sua scelta se ne sta in solitudine,
siamo tutti sotto questo cielo
e tutti viviamo dei doni
di questa nostra madre terra.
Vantarsi di essere i primi e i più puri
e sempre senza colpe
è un gioco senza senso
che lascio volentieri a altri,
ma in verità non sono molto sicuro
che si divertano molto-
Per conto mio se incontro un uomo buono lo loderò,
se incontro un malvagio
lo scanserò
e lo abbandonerò di buon grado
al suo destino balordo.
Ognuno è sempre responsabile del suo
non di quel che non gli compete.
Io per conto mio mi accontento volentieri del mio orto
anche se è solo di peperoni gialli e melanzane viola,
mi accontento pure della mia musa così imbranata
e della mia anima così ingenua.
Amo sinceramente la mia città
e allo stesso tempo non me ne vanto con nessuno.
Gli altri facciano pure quello che suggerisce loro il loro senno
o la loro prosopopea
o, peggio, la loro follia.
I mulini di Zeus macinano lentamente, molto lentamente
ma non si fermano mai
e per macinare macinano, chiunque lo può vedere,
avendo la giusta pazienza.
Per quanto riguarda la mia povera poesia
c'è sempre qualcuno che la disprezza
anche se io non ve vedo proprio la ragione,
infatti non sono né un grande né uno particolarmente famoso,
la massa in effetti non sa manco che esisto,
ma lo stesso son sicuro per i fatti miei
che prima o poi passa sempre qualcuno
che mi sorride
e la raccoglie soddisfatto.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

giovedì 16 giugno 2016

POESIA

POESIA
sulla corsa degli anni
di buon mattino si seminano luci
che come grano crescono, 
bambini che ti restituiscono giorni felici,
risate alte come palazzi,
porte spalancate su sentimenti
che si credevano persi per sempre.
mani piene di inchiostri
che cercano ancora nuove carte.
galeoni di campagna
in rotta verso il domani sempre acceso.
GDA

martedì 14 giugno 2016

INTERVISTA A Giuseppe D'Ambrosio Angelillo sul sito del PREMIO LIBREX MONTALE a cura di Joe Verni Giampaolo

Intervista a Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
sul sito del Premio Librex Montale
a cura di Joe Verni Giampaolo:
http://www.librexmontale.com/default2.htm




http://www.librexmontale.com/default2.htm

PER UN PUGNO DI CONTANTI


PER UN PUGNO DI CONTANTI

per un pugno di contanti
la poesia s'è fatta prosa di periferia,
gli uomini s'annegano nel presente
e si son fatti rubare tranquillamente il futuro.
la bancarotta dei sentimenti
ha la caratteristica di passare inosservata.
il mondo si ripete sempre,
la storia ha un miliardo di pagine
sempre uguali,
chi la studia non trova mai nuove invenzioni,
nelle trincee appostati i sognatori
non hanno fucili,
l'abitudine non rinvia alla sapienza,
l'oscura danza del ventre è l'unica politica di successo,
un ritmo caduco che spiega ogni discorso,
calati mezzi nell'acqua ogni bastone si vede spezzato,
così ognuno di noi è convinto a una falsa economia:
se spendi tu si spreca
se spendo io si investe.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO 

lunedì 13 giugno 2016

VITE DI SOGNATORI


VITE DI SOGNATORI

ci sono vite
che se ne volano in cielo
per tutto il tempo
come se non fossero di questo mondo,
dei visi fatti di palloncini
che fluttuano sempre
attorno alle nuvole,
sorrisi così sereni
che non conoscono cause
né metafore inventate,
uomini, donne, senza nessun giudizio,
poeti, filosofe, sognatori.
aggrappati a strane idee d'amore
parlano sempre di oscuri colori,
di soli splendenti,
di infiniti luccicanti di chissà che,
sembra davvero che abbiano capito tutto,
con niente in mano
ma con la vita negli occhi.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

giovedì 9 giugno 2016

LA SCUOLA ELEMENTARE


LA SCUOLA ELEMENTARE

Dobbiamo ancora leggere un libro
di cui non ci interessa nulla.
Ricchezza, Denaro, Concorrenza.
Non si capisce niente.
Tranne che i poveri sono miriadi
e i ricchi poche decine.
Il cervello si offusca, il cuore s'abbassa di tono
e di sentimento.
Le nuove tendenze hanno spazzato via le vecchie.
Dietro le secchie non c'è ormai nessun pozzo.
Invece della comprensione
c'è ora uno scherno a tutto volume.
Tra l'intelligenza e la forza bruta del soldo
non c'è ormai più nessuna differenza,
i numeri ci sono ancora tutti
ma i matematici non connettono più
con il senso generale delle cose.
Gli uomini non hanno più un loro personale linguaggio
ma l'oscura grammatica dell'inganno costante.
Questa gente ha ormai occupato la scuola elementare
e ambisce a chiuderla.
Vogliono aprire in sua vece
un'ottima fabbrica di fuochi pirotecnici cinesi.

Di scolari ce ne sono sempre meno.
Primo giorno di scuola 3 bambini.
Secondo giorno un solo bambino.
Terzo giorno più nessuno.
I banchi sono ormai ingombri solo di ossa di morti.
E' previsto tra non molto un cimitero
tassativamente senza nessun fiore.
Tanto nemmeno le anime ci saranno più.
Ci sono in compenso gli squali, gli avvoltoi, le piovre.
Ombre, fantasmi, spettri.
Il bidello ormai lascia il portone della scuola elementare
sempre aperto. Giorno e notte.
Inverno e estate.
La soluzione dei problemi è ormai la vendita
di tutta quanta la scuola elementare
allo speculatore di borsa
che deve pagare 4 centesimi di tasse
al Re Becchino di Bruxelles.
Spesso come in sogno
ci domandiamo se davvero nei tempi antichi
sia davvero esistita la scuola elementare.
La sintassi tenebrosa dei conti delle banche
ci ha confuso del tutto i nostri certi ricordi
del passato, compreso il medioevo.
La fantasia commette ormai tanti di quegli errori
che è del tutto inutile fare nuovi compiti
ed elaborare nuove verifiche.
Tutti i nostri studi
ci hanno cancellato dalla dirittura d'arrivo,
è tutto così taroccato
che ormai non esiste più nessuna meta,
nessun futuro.
Hanno stravolto l'ordine naturale
della normale misura dell'umano.
Piove in continuazione ma il governo non c'entra più.
Siamo ormai tutte sardine schiacciate
nella stessa scatola metropolitana.
Non c'è seriamente più nulla da studiare,
d'ora in poi sarà una vacanza eterna.
La mente si riposerà all'infinito.
Le maestre saranno esiliate
definitivamente in terra straniera
sotto un ombrellone sulla spiaggia senza mare
che si vergognano ancora di chiamare deserto.
Non c'è più niente da calcolare
né nessuna roba da leggere.
Il libro è in via di estinzione,
per accendere la TV e il telefonino 
non ci vuole certo una laurea.
Anche i calendari degli esami
sono stati tutti cancellati,
il risultato si sa già in partenza
senza bisogno di nessuna prova:
tutti bocciati
senza nessuna possibilità di ricorrere in appello
né in cassazione.
Tutti ignoranti a vita,
anche l'interrogatorio ai delinquenti è abolito.
Risposte da dare non ne ha più nessuno,
nemmeno l'assassino.

I cinesi stanno già montando
la loro ottima fabbrica di fuochi pirotecnici
nel luogo che fu il più bello della nostra vita.
La scuola elementare non serve davvero più a nessuno,
perché neanche di ragazzi
se ne vedono più in giro.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

martedì 7 giugno 2016

"La realtà crea dipendenza
difenditi e salvati con il tuo vero sogno".
GDA
L'intensità della vita nei nostri tempi contemporanei
si misura non con la velocità
ma piuttosto con la lentezza del vivere.
GDA

domenica 5 giugno 2016

LA GIOVENTU' E' UNA PAZZA LAVANDERA


la gioventù è una pazza lavandera di favole bianche
tutte ancora da scrivere,
di speranze calde nei prati
da raffreddare poi col tempo,
ma che poi se ne vorranno sempre 
diventare strani fiori d'amore,
costi quel che costi.
son questi i pensieri
che s'aggrappano ai nostri sguardi
e abitano vicino la ciminiera della cascina
più alta del quartiere.
sono gli amori che cantano a questo mondo,
con le radio dalle antenne fosforescenti,
si vedono da tutto il cosmo.
l'amore se ne va zitto come un gatto,
e una voce urla: "chi è?"
a chi suona alla nostra porta inaspettato,
e fa esplodere tutta la notte
in una risata grande come una galassia.
sono i sogni nascosti sui tetti della notte
e tirano su nel cielo piano
un nuovo giorno così pieno di vita...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

venerdì 3 giugno 2016



e tu figlio mio sempre allegro
scoppi a ridere così facilmente
perché sei un albero fiorito
con le tasche già piene di frutti,
e ormai vuoi per te
i piatti più pieni della domenica
e a sera te ne vai al lido
a centrare da lontano i cesti
dove si radunano i lesti pescatori come te,
e là tutti i fiumi degli sguardi della città
cercano un po' d'allegria anche loro,
sullo specchio lucido come un lago del campo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

mercoledì 1 giugno 2016

CREUZA DE MÄ - Fabrizio De Andrè

1984. Creuza de mä
MULATTIERA DI MARE
Ombre di facce facce di marinai
da dove venite dov'è che andate
da un posto dove la luna si mostra nuda
e la notte ci ha puntato il coltello alla gola
e a montare l'asino c'è rimasto Dio
il Diavolo è in cielo e ci si è fatto il nido
usciamo dal mare per asciugare le ossa dall'Andrea
alla fontana dei colombi nella casa di pietra.
E nella casa di pietra chi ci sarà
nella casa dell'Andrea che non è marinaio
gente di Lugano facce da tagliaborse
quelli che della spigola preferiscono l'ala
ragazze di famiglia, odore di buono
che puoi guardarle senza preservativo.
E a queste pance vuote cosa gli darà
cosa da bere, cosa da mangiare
frittura di pesciolini, bianco di Portofino
cervelle di agnello nello stesso vino
lasagne da tagliare ai quattro sughi
pasticcio in agrodolce di lepre di tegole(gatto).
E nella barca del vino ci navigheremo sugli scogli
emigranti della risata con i chiodi negli occhi
finché il mattino crescerà da poterlo raccogliere
fratello dei garofani e delle ragazze
padrone della corda marcia d'acqua e di sale
che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare.

ANGELI DI MATTINA PRESTO

ANGELI DI MATTINA PRESTO
Tre angeli mi svegliano presto
ogni mattina.
Appaiono all'improvviso
tra i miei sogni strampalati
e dicono che è ora di muoversi,
di cominciare a volare
tra le nuvole bianche
e le masse sterminate dei fiori della vita.
Io apro piano gli occhi
e mi sembra di continuare a sognare:
tre angeli mi ballano addosso
come pazzi furiosi.
E' ancora mattina presto
ma loro già vogliono la cioccolata,
farmi vedere un pupazzo disegnato alla rinfusa,
baciarmi sulla faccia
come il sole di un amore
che vuole abbracciare tutto il mondo
nei suoi caldi pensieri di bene.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
poesie per bambini, 2005