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giovedì 2 marzo 2017

STRANA POESIA


STRANA POESIA

lo so, c'è gente che gli piace il lato oscuro del mondo,
della vita, delle cose,
e anch'io devo confessare che un po' ci sguazzo,
lo so che c'è certa gente che gli piace sporgersi
sul lato spinoso di una certa infelicità permanente,
arrivando pure a scansare volontariamente
certe occasioni di allegria,
e forse anch'io certe volte faccio così,
per ritornare veloce nei pantani degli errori
e delle disavventure,
per crogiolarsi perfino nella pura disfatta della vita,
per vendicarsi forse con se stesso di se stesso.
una certa strana vendetta proprio su di sé
per il semplice fatto che si è a questo mondo.

si buttano a carta macero i nostri canti d'amore,
e si va nella carreggiata opposta,
quella che porta fuori strada,
quasi a sbattere contro un muro,
che noi in partenza abbiamo deciso insormontabile.
si diventa d'un tratto freddi, insensibili, glaciali,
del tutto ghiacciati.
ognuno di noi porta di nascosto cassetti occulti
di oscuri dispiaceri
che fanno molto deboli le nostre gracili spalle,
un vento sordido di incubi ormai rinsecchiti 
e radicati profondi.
le parole d'amore ci diventano acide e perfino insopportabili.
la verità un'acqua torbida e parecchio infida.
troppi no ci hanno avvelenato ogni bicchiere di vino sincero,
troppi fatti maldestri e viscidi
ci hanno fatto affondare nel nostro stesso porto
che credevamo sicuro,
ma dimmi, mentiva forse la Musa
quando ci offriva il miele dell'infinito?
chi ingannava la vita a cercarci?
seduti su un tetto 
ci mangiavamo sempre pane, neve e felicità.
non ti rendi conto, amico,
che la vita non si sciupa mai?
non c'è altro modo di vivere che vivere.
la vita che stai vivendo non torna indietro,
nessuna ora, nessun giorno, nessun anno.
sei ben strano
se non vedi già in questo istante
tutto il bene possibile.
hai tempo allora di ritornare dovunque la tua stessa vita
ti ha fatto un giorno sorridere
e essere contento, sia pure per un solo attimo.
felice di te stesso solo perché vivo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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